Thulite: la pietra dei Vichinghi, ma anche detta “la pietra del Drago”.
Il suo nome deriva da “Thule”, e le fu conferito da Henry James Brooke, il mineralogista inglese che la rinvenne per la prima volta nell’estremo sud della Scandinavia e la volle dedicare a Thule, un’isola mitologica citata dall’esploratore greco Pitea nel 330 a.c. Mitologica perché in realtà questo luogo non fu mai individuato con esattezza, ma in linea di massima molti studiosi sono concordi nel dire che potrebbe, appunto, coincidere con la Norvegia. Nel corso della tarda antichità e nel medioevo il ricordo della lontana Thule ha generato un resistente mito: quello dell'ultima Thule, come fu per la prima volta definita dal poeta latino Virgilio nel senso di estrema, cioè ultima terra conoscibile, e il cui significato nel corso dei secoli trasla fino a indicare tutte le terre "al di là del mondo conosciuto". Questo è tra i principali motivi per il quale questa pietra viene definita sciamanica, poiché la sua vibrazione abbraccia due mondi: il Mondo Ordinario e il Mondo non Ordinario. L’energia della Thulite si presta quindi moltissimo per i viaggi sciamanici, sia nel Mondo di Sotto per connettersi al regno animale, per entrare in connessione con le energie di Madre Terra, per interpellare la medicina delle proprie radici, ma anche per i viaggi nel Mondo di Sopra per interpellare le proprie Guide Spirituali o per chiedere aiuto alla medicina ancestrale dei regni più alti. La si può utilizzare anche nella Ruota di Medicina, poiché è adatta a rappresentare tre direzioni: est, sud, nord, ma mi raccomando, non in contemporanea. La si può usare anche quando i viaggi sciamanici risultano “bloccati”.
La sua particolarità consiste nella coesione tra una natura norrena e una energia sanguigna, ecco perché è in grado di stimolare sia il fisico che la psiche.
Al di là dell’uso nello sciamanesimo, è una pietra ottima per i trattamenti sul primo e secondo Chakra. In meditazione stimola la passione per la Vita. Nei trattamenti Reiki aiuta a sbloccare le energie stagnanti. In cristalloterapia sostiene e rinforza nei casi in cui si sia manifestata o percepita la ‘mancanza di riconoscimento “il bambino non visto o non considerato” andando a sbloccare e a sciogliere ciò che ha creato questo stato per superare il problema e imparare a vivere appieno le nostre potenzialità.
La si può portare con sé, vicino al proprio campo aurico, ricordandosi che si è a contatto con una pietra “mitica”.
Curiosità: nella prima stagione di Spazio 1999, episodio n°5, intitolato "Il pianeta di ghiaccio", ("Death's other dominion") i protagonisti incontrano i sopravvissuti di una spedizione spaziale terrestre naufragati con un balzo spazio-temporale su un pianeta di ghiaccio chiamato "Ultima Thule".
Nel brano del cantautore genovese Fabrizio De Andrè Via della Povertà (1974) si cita l'ultima Thule. A sua volta la canzone è una traduzione della famosa canzone Desolation Row di Bob Dylan contenuta nel celebre album Highway 61 Revisited del 1965.
Il 27 novembre 2012 è uscito il ventiquattresimo album del cantautore italiano Francesco Guccini intitolato L'ultima Thule ad indicare l'ultimo lavoro della sua carriera discografica.
L'arcipelago più meridionale delle isole Sandwich Australi prende il nome di isole Thule meridionali: furono scoperte e chiamate così da James Cook, poiché sembravano poste all'estremo confine del mondo.
Questa pietra si destreggia molto bene tra cristalloterapia e meditazione, tra mito e sciamanesimo......
Fine settimana dedicato al Viaggio sciamanico: 25 e 26 maggio (ancora posti disponibili)
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