Buon giorno viaggiatori, oggi rispondo ad una viaggiatrice interessata sia all’origine della parola “sciamanesimo”, sia alle differenze tra sciamanesimo antico e moderno. Iniziamo col dire che l’origine della parola sciamano viene fatta derivare dalla trascrizione russa šaman del tunguso šamen, un termine nato nel linguaggio degli Evenchi (un tempo chiamati Tungusi) per indicare “l’uomo potente, colui/colei che sa” (Luciana Vagge Saccorotti, 2001; Michael E.J. Witzel, 2011). In queste zone dell’Asia, per riferirsi ad una donna Sciamana si usa il termine udoyan tra gli Yakuti, udagan in lingua buriata o udugan tra gli Evenchi, oltre a numerose forme affini nelle varie lingue siberiane. È stato evidenziato come le lingue siberiane per gli sciamani uomini usino parole provenienti da diverse radici mentre i termini riferiti alla Sciamana donna hanno quasi tutti la stessa radice, riconducibile al nome mongolo di Etugen, la divinità del focolare (anche chiamata Etugen-eke, Madre Terra). Su queste tesi l'antropologa Maria Czaplicka ha proposto che la pratica dello sciamanesimo femminile sia anteriore rispetto a quella maschile e che, quindi, gli sciamani fossero originariamente donne. La radice matriarcale dello sciamanesimo è a mio avviso documentata molto bene nel libro “quando le donne suonavano i tamburi” di Layne Redmond, Venexia edizioni. Ecco, quindi, da dove deriva il termine “sciamanesimo”, parola che al giorno d’oggi indica a livello globale, una pratica, un modo di pensare, un modo di essere che dice tutto e niente. Senza dimenticarne le origini, al giorno d’oggi si affaccia il Neo-sciamanesimo, il quale comprende forme "nuove" o per meglio dire “aggiornate” di sciamanesimo e metodi di ricerca di visioni o di guarigione. Il neo-sciamanismo o sciamanesimo transculturale si distingue dallo sciamanesimo tradizionale, per il semplice fatto che trae ispirazione da una varietà di diverse culture indigene. Diverso da quello tramandato, esso attinge però forza e conoscenza dalle fonti tradizionali.
Il neo-sciamanesimo ha dato il via ad un fenomeno particolarmente interessante, ovvero “al risveglio sciamanico” che tutti noi abbiamo notato negli ultimi 25, 30 anni e la forza trainante di questo risveglio sono proprio i popoli sciamani più perseguitati nella storia, ovvero i Siberiani e i Nativi americani. Mi sono quindi chiesta come mai gli sciamani più perseguitati e più repressi, (pur di non scendere a patti con le “big religioni”), coloro che si nascondevano come semi nel terreno, come mai proprio da loro è ripartita la “visione sciamanica”? la risposta è ovviamente personale e credo sia…….il perdono. Quindi nella rinascita c’è già una “lezione”.
Prossimo appuntamento di approfondimento a Genova: sabato 13 aprile con il viaggio senza il Sacro Tamburo.
Prossimo seminario base a Genova: 25 e 26 maggio
Prossimo seminario base a Milano: 1 e 2 giugno.
Per gli altri appuntamenti:
Comments