Tra i rappresentanti del “Popolo Seduto”, e per la pratica sciamanica, spiccano decisamente le Moqui Stone, anche meglio conosciute come le “Pietre dello sciamano”.
La loro origine parrebbe risalire a 150 milioni di anni fa nelle terre che ora conosciamo come le terre dei Nativi americani, precisamente nello Utah meridionale e sono considerate sacre dai Navajo.
La loro energia si può già intuire a partire dalla loro composizione: arenaria e silicio al centro, ossido di ferro all’esterno. L’emanazione energetica della parte esterna (ossido di ferro) “veicolata” dall’emanazione di quella interna (silicio) e dalla frequenza del colore rosa dell’arenaria fa sì che queste sfere siano fortemente riequilibrartici di Sushuma (che è il canale centrale dell’energia dei chakra) attorno al quale si incrociano Ida e Pingala, le due Nadi.
Personalmente ciò che mi affascina quando le tengo in mano è pensare non solo alla loro età, ma anche al mistero che avvolge la loro nascita. La ricerca più attendibile afferma che le Moqui si sarebbero formate quando le dune di sabbia che noi conosciamo come le attuali Nevada Sandstone, erano in epoca giurassica sotto il mare. Il ferro in origine era probabilmente sotto forma di limonite che, sottoposta a grandi pressioni, ad una profondità che va dai 300 ai 700 m all’interno della crosta terrestre, si è trasformata in una specie di “gel”. Dopodiché i getti di gas vulcanici ad altissima temperatura hanno mutato la limonite in ematite modellandone la conformazione fino ad assumere quella attuale sferica. Le Moqui, dopo essere state esposte agli agenti atmosferici per centinaia di milioni di anni, avrebbero subito l’azione erosiva della sabbia che le avrebbe ripulite e levigate. Questa teoria però, per quanto ufficiale, ha delle lacune che aumentano il mistero sulla formazione di questi bellissimi attributi sciamanici. Le leggende dei Nativi narrano che la loro nascita sia in realtà un dono da parte di visitatori alieni che passavano di qua molti eoni fa. Non scarterei a priori questa teoria, dato che Le vibrazioni dei Moqui Marbles sono da paragonabili alle frequenze dei Meteoriti, delle Tectiti e delle Moldaviti.
Inoltre vengono considerate dei veri e propri esseri viventi; infatti, si invita sempre a prendersene cura e a non trascurarli. Non metteteli mai in un angolo buio oppure in una scatola chiusa. Se non vengono utilizzati, essi possono morire, cioè la pietra rimane come un corpo senza anima. Ho adottato qualche volta delle Moqui trascurate che avevano perso parte del loro involucro esterno, o divenute talmente fragili da rompersi. Il loro recupero è molto lungo e a volte non coronato da successo. A volte sono state danneggiate dall’acqua usata per pulirle…….mai usare l’acqua ma bisogna di tanto in tanto usare uno spazzolino da denti per rimuovere la polvere e i residui che rimangono sulla superficie. Quando non si usano o si lasciano a riposo bisogna mettere le pietre luna accanto all’altra affinché possano rigenerarsi energeticamente fra loro.
Sono le pietre d’elezione se volete lavorare con le energie di Madre Terra, se volete radicarvi, per canalizzare, o semplicemente equilibrare il vostro campo energetico. Sono utilizzate per la chiaroveggenza ed in molti rituali sciamanici fin dall’antichità ma molto si è perduto e molto va di nuovo scoperto. Per esperienza vi posso dire che sono le pietre Ideali per i viaggi sciamanici nel mondo di sotto.
Molti testi affermano che se tenute sotto il cuscino, favoriscono l’attività onirica (sogno lucido) e il ricorso al risveglio. Su questo utilizzo però invito a fare attenzione: sono pietre energizzanti e stimolanti; quindi, poste sotto il cuscino potrebbero sì stimolare l’attività onirica ma a discapito di un buon sonno ristoratore. Pertanto se decidete di provarle sotto il cuscino, assicuratevi di non dover fare qualcosa di importante il giorno dopo, dato che potrebbero stimolarvi eccessivamente.
Le Mochi “viaggiano e vivono” in coppia, poiché portano la sintesi della dualità maschile e femminile dovuta ad una deposizione degli strati ferrosi con diversa carica magnetica. Su quale sia la pietra “femminile”, quale quella “maschile” e su quale mano tenerle durante un lavoro sciamanico, vari testi anche autorevoli, si contraddicono tra di loro. La maggior parte però ritiene che la “femmina sia quella con la forma più sferica e sarebbe da tenere sulla mano sinistra, mentre quella “maschile” si riconosce per una protuberanza stile anelli di Saturno e sarebbe da tenere sulla mano destra, ma ho letto anche l’esatto contrario; pertanto, vi invito a sperimentare e a trovare il proprio modo di entrare in relazione con queste energie che una volta attivate possono essere usate per allineare i centri energetici, per rimuovere blocchi psichici, per stimolare il chi (ki), per stabilizzare e proteggere. Utilizzate sul terzo occhio possono indurre chiaroveggenza e percezioni di vite precedenti. Quando una di queste pietre è posizionata sulla corona e l’altra sul primo chakra o sulla pianta dei piedi, le vibrazioni generate purificano la colonna dei chakras e normalizzano il flusso di energia lungo la spina dorsale.
Per concludere, le Moqui Stone sono un dono e poco importa se da parte del Cielo o da parte di Madre Terra. Sono vive e misteriose, sono sagge, forti e al tempo stesso delicate……un po' come la nostra Anima.
Buon viaggio viaggiatori!
Serena.
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