Questo è un libro che consiglio, specialmente ai più "scettici", ma paradossalmente, anche ai ricercatori sciamanici dell'Animus Umano. Spesso lo scetticismo e la materialità esistono in noi quando il "mondo non ordinario" spaventa. Ci si rifugia allora in un mondo conosciuto e prevedibile, ma presto l'innata spiritualità umana preme per uscire ed essere manifesta. C'è chi trova una via di uscita, c'è chi si irrigidisce ancora di più e c'è chi cerca un "compromesso" accettabile alla propria mente. Questo libro è a mio avviso, quel compromesso. C. Michael Smith, specialista di Jung e di sciamanesimo, in questo libro esplora le differenze e le affinità tra sciamanesimo e psicologia junghiana, entrambi radicati in un modo di vivere incentrato nel cuore, ed entrambi dotati di intricate “mappe” del territorio psichico umano. Nulla di fenomenico, nulla a che vedere con una spiritualità lontana dall'uomo, ma al contrario, una spiritualità che radica e che rende consapevoli. In tal modo la parte sconosciuta della pratica spirituale si manifesta con semplicità.
E' un libro che parla di "guaritori feriti", di Anima, di sacralità, di psiche, di archetipi, e molto altro. Riassumendo, si può dire che questo libro può aprire uno spiraglio a chi percepisce un mondo non ordinario, ma non riesce a definirne i contorni, ma è anche un libro per quei praticanti che non si accontentano di sapere cos'è l'Anima, ma vogliono conoscerne le dinamiche che spesso ci guidano nella ricerca di "chi siamo" e Jung parlando sciamanese, permette al lettore di dare una sbirciata in tal senso. Personalmente ne consiglio la lettura poiché è un libro che fa riflettere e pensare. E' un libro che risponde ad un paio di domande, ma ne stimola mille altre.
Buona lettura.
Serena
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